Dipendenza da smartphone, sempre più italiani colpiti
La dipendenza da smartphone coinvolge un numero sempre crescente di italiani. È quanto emerge da uno studio ANCC-Coop. Circa un terzo degli italiani (32% degli intervistati) ritiene, infatti, di aver sviluppato una qualche forma di dipendenza da smartphone. Tale quota aumenta sensibilmente tra i giovani (45% del totale) ed è più alta tra le donne rispetto agli uomini.
Le nuove tecnologie creano dipendenze, con sintomi diversi fra la popolazione. Ad esempio, secondo un’altra recente indagine, la maggioranza degli italiani controlla le notifiche entro i primi cinque minuti della giornata e per essa lo schermo del dispositivo è l’ultima immagine prima del riposo notturno. Dobbiamo sottolineare, inoltre, che la tecnologia ha limitato gran parte della capacità di concentrazione dell’uomo: infatti, in base a studi recenti, è stato dimostrato che l’attenzione cala, in media, dopo meno di 10 secondi.
Il coinvolgimento delle persone nelle nuove tecnologie ha contribuito a determinare una minore empatia e una maggiore superficialità nei rapporti sociali, originando una chiusura alle relazioni che si è tradotta nella diffusione di alcuni comportamenti devianti messi in atto online. Dal consumo di materiale pornografico, che arriva in alcuni casi a sostituire la sessualità nella coppia, al bullismo, spesso praticato per guadagnare visibilità in rete.
Lo sviluppo delle nuove tecnologie ha limitato la libertà delle persone. A questo proposito i giovani, sebbene maggiormente “colpiti” dalla “voglia” dello smartphone, sembrano essere i più predisposti ad una forma di uso più misurato: più del 20% degli under 35 associa la tecnologia ad una limitazione della libertà individuale.
In particolare, preoccupa, nello specifico, è la gestione dei dati raccolti dai dispositivi connessi, nel timore che possano finire nelle mani degli hacker e che siano utilizzati con finalità commerciali o comunque diverse da quelle dichiarate.